mercoledì 16 giugno 2010

Io e l'atomica


Adesso basta davvero. E' intollerabile sentirci ripetere ancora falsità abnormi, essere continuamente bombardati da messaggi distorti, viziati, piegati e usati al fine del proprio tornaconto personale. Proprio e degli amici e colleghi. Non è vero che siamo tutti spiati, non è vero che la privacy di ogni privato cittadino è messa a repentaglio dal sistema di leggi attuale. Non è così. E se il famigerato ddl sulle intercettazioni dovesse passare c'è la Corte di Strasburgo che interverrà e ristabilirà il giusto. Ne sono certa. Anzi, vi dirò: sono piuttosto tranquilla.
Ma vedere - come è accaduto nei giorni scorsi - giornali che escono in bianco, articoli contrassegnati da un post-it giallo che spiega e avverte che del contenuto se ne può prendere coscienza oggi sì e domani chissà, non può che angosciare. E rimandarci alle pagine più nere della nostra storia patria.
Fa male alla nostra giovane democrazia l'uso criminoso che stanno facendo con la pratica di leggi e leggine fatte ad hoc per difendere i soliti interessi sporchi e le malefatte di alcune persone. Alla Costituzione italiana ci si è arrivati col sangue, con il dolore, con i sacrifici, passando per la morte di gente "normale", come mio zio, come mio nonno, come il vicino di casa. L'ignoranza è un male assoluto ma la mancanza di rispetto lo è ancora di più.
Tra le cose che mi hanno più scosso negli ultimi tempi e che mi hanno spinto a riflettere ci sono le lettere scritte dai partigiani condonnati a morte e il quinto capitolo de "I Fratelli Karamazov" di Dostoevskij, "Il grande inquisitore". Letti? Fatelo. Poi ne riparliamo. Anzi, non servirà riparlarne, non servirà aggiungere nient'altro, filosofeggiare, considerare niente.
Forse è vero che ci è rimasta "solo un po' di poesia, per farli sentire ancora più merde", come spiegava Paolo Rossi in occasione del suo "Mistero Buffo". Quello che vedo io è che non esistono poteri buoni. Ricordiamocelo sempre.

martedì 1 giugno 2010


Una della pagina più nera della storia del Paese. Quanto accaduto ieri in Israele è una delle pagine più dolorose, più cupe e anche più difficili da capire in assoluto e, di conseguenza, da spiegare. Come per i bombardamenti al fosforo o Sabra e Chatila. Siamo al potere assoluto della paranoia. Ed è uno choc.

Così Gad Lerner sul suo blog
Per la cartina, Limes