giovedì 12 febbraio 2009

Un uomo

Mi sento di dover chiedere scusa al signor Beppino Englaro. Mi sento di doverglielo anch'io, emerito zero, perché non siamo stati degni di meritare la sua lotta, il suo impegno. Il fatto che questo cristo abbia creduto fino in fondo nello Stato noi italiani non ce lo meritiamo, così come non ci siamo rivelati degni di avere un uomo che da solo si è fatto carico di una questione, una delle poche, che non andava strumentalizzata, ne' tantomeno lasciata in balia della pochezza intellettuale ed emozionale di molti perché invece riguarda tutti ma come singoli, non come affiliati o parti di squadre. L'Italia tutta - con la sua tartuferia, la sua ignoranza, la sua vocazione al tornaconto personale - non merita la tua lotta, Beppino. Mi chiedo come non si possa provare questo senso di vergogna profonda che provo da ormai troppo tempo a questa parte.
E chissà se, come dice la Scrittura, le ossa umiliate - tutte le ossa umiliate - un giorno esulteranno.

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