mercoledì 8 aprile 2009

Nel grembo della terra ho seminato un grido


"J'Abbruzze... ciada' veni'... pe' vvede' je sorrise strette deje contadine, l'abbraccio delle donne, le'ndustrie che hann pers e la terra che vvo' vence... sempre... anche quanne fa male cusci'! J'Abbruzze è lla terra me' e i' me sende sole quanne me dicene "ma addo' sta?"... ma i' me sende forte quanne po' ce lle diche!!! Spigni Compa', rinasce più forte ogni vorta l'Abruzzo".


Ho scoperto una cosa che non credevo di avere e l'ho scoperta nella maniera peggiore, col dolore. Provando dolore e un senso di inadeguatezza e di impotenza mai provato nella vita. Ho scoperto l'orgoglio di essere nata lì, di essere cresciuta lì, di sentire di dover tornare lì ogni qual volta ho bisogno di sentirmi rassicurata dalle mie radici. E soffro. Vorrei sentire meno stronzate, meno opinioni di perfetti ignoranti che in un momento del genere si ergono a esperti, meno frasi fatte, meno sciacallate, comprese quelle dei colleghi giornalisti che devono fare sempre quelli che hanno capito tutto. Abbiate rispetto per il dolore - che non possiate mai provare ma -, che non essendo dei nostri, non potrete mai capire. Siamo abruzzesi, inscalfibili per natura, siamo il popolo che forse più di tutti si riconosce nella sua proverbiale testardaggine, i suoi paraocchi che alla lunga portano all'obiettivo, la capacità di aspettare il momento buono. Che arriva sempre e ripaga del sacrificio subito. Chi semina raccoglie, ci insegnano quando siamo bambini. E questa stessa mia gente saprà uscire anche da questo inferno. Gli abruzzesi ce la fanno.
(Foto Ansa)

3 commenti:

Angelì ha detto...

sono davvero orgogliosa di essere tua amica...
un abbraccio e coraggio.

Michi ha detto...

Ciao Cinzia,
ti ho assegnato il premio symbelmine... vai sul mio blog per maggiori informazioni

buone vacanze

Unknown ha detto...

cinzia, non sapevo mica del tuo blog

spero che per la tua famiglia tutto sia ok

un abbraccio
Manfredi