venerdì 27 novembre 2009


E' stata fino ad oggi somministrata a oltre un milione e mezzo di donne in Europa e a più di 650mila negli Usa. Nel 2005 l'Organizzazione mondiale della Sanità l'ha inserita nella lista dei farmaci essenziali. Il primo Paese Ue a introdurla fu la Francia, nel 1988. Contrari all'utilizzo l'Islanda, l'Irlanda, la Repubblica Ceca, la Polonia, la Slovacchia, la Bulgaria, la Bielorussia*, la Moldavia, la Bosnia, la Serbia, la Macedonia, l'Albania, la Turchia. Che dire, sul boicotaggio alla Ru 486 indubbiamente l'Italia è in buona compagnia. D'altro canto siamo fanalino di coda anche per tutto il resto, perché smentirsi? Perché toglierci anche una delle poche certezze che abbiamo fin qui faticosamente conquistato?

Siamo un Paese che annaspa, che non riesce a regolarsi muovendosi in una dialettia democratica che in altri Stati danno ormai come acquisita e indiscutibile. Ed ecco la consueta riconferma dinanzi all'assolutismo del ricatto politico, dell'oscurantismo religioso, dello scambio di favori tra poteri forti. Il governo non può permettesi di inimicarsi il potentato vaticano e continuare a ripeterlo ormai pare non sortire più alcun effetto. E pazienza se per farlo si passa sopra il dolore di centinaia di migliaia di donne che si ritrovano davanti alla scelta più dolorosa. Tanto vale continuare a mutilarne il corpo, oltre l'anima. Ma che volete, i fondamentalisti dal punto di vista culturale e religioso sono sempre gli altri, ce li abbiamo mica anche in casa.

E soprassiedo sulle sofferenze degli ultimi, perché lor signori hanno insito nel loro modo di vedere le cose e di rapportarsi ai problemi che tanto chi potrà si rivolgerà alle strutture sanitarie all'estero, così come già accade per la fecondazione assistita. E così come è sempre stato.

Non siamo un Paese libero, un Paese che lascia libertà di decisione. Siamo un gregge, cinquant'anni di Costituzione non ci hanno insegnato nulla e pace per chi ci è schiattato.

In Italia serve un parere tecnico del Ministero della Salute per accertare la compatibilità della somministrazione della pillola abortiva con la legge 194. Soddisfatti della decisione Buttiglione e Gasparri, che l'hanno definita "una vittoria di civiltà". D'altronde, non mi sovvengono in mente esempi più nitidi di personalità che sono da sempre vessilli dell'anti-oscurantismo, della libertà di pensiero e di coscienza, di onestà intellettuale. E magari si sentiranno anche legittimati a parlarne, essendo corredati di utero. D'altronde, nulla è impossibile a Dio. L'Italia, che tristezza.

*La Bielorussia è a tutt'oggi l'unico Stato europeo dove ancora vige la pena di morte

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