lunedì 12 marzo 2012

Io ballo con Bach

Il punto non è essere a favore o contro ma sapersi dotare di quell'obiettività che consente di poter guardare in faccia la realtà senza ipocrisie né schermi ideologici. Della Tav (o non Tav) mi sono fatta quest'idea. E sul piatto della bilancia vanno messi non solo costi e benefici dal mero punto di vista economico ma vanno soppesati anche  risvolti e implicazioni socio-sanitarie. Non solo, infatti, la costruzione della linea ad alta velocità che consentirebbe di collegare Torino a Lione in un'ora e 40 minuti comporta costi d'opera elevatissimi, gonfiati nel nostro Paese anche per via della corruzione e di mire e appetiti delle organizzazioni mafiose. Comporta anche un mastodontico costo sociale e la questione della salvaguardia ambientale. Andrebbe infatti scavato un tunnel all'interno di una montagna contenente amianto e uranio e fanno paura anche polveri e inquinamento prodotti dai mezzi nei cantieri. La ferrovia, poi, devasterebbe il territorio e distruggerebbe le falde. Siamo allora sicuri di essere davanti alla miglior soluzione possibile? Lo scrivo mentre in questi giorni il governo ribadisce la linea dell'avanti tutta e sembra non prendere in considerazione l'ipotesi di rinvii o abiure.

Giorni d'avanti tutta, un po' come i miei. "Altro che papaja, Querida - fa piombandomi in casa la mia sorella nell'arte -: ta-daan, fiori di Bach: ti ho portato Olive, così non ti stanchi, non ti sciupi e non t'addormenti più sul tram" (in effetti l'altra sera sono venuti a recuperarmi  dall'altra parte della città). E all'Errante: "Tieni, per te invece ho preso Heather". "Uh - gli fa il verso quell'altro -, in effetti mi manca Fantastico". "No - ribatte secco e garrulo la mia sorella indomita - quattro gocce fanno miracoli contro l'egocentrismo". Eh sì, è amore. Fiori o non fiori, realizzo che c'è una sola cosa da fare: mi tiro dietro la porta e "dò sfogo alla mia turpe voglia", come canta Guccini: lo ascolto, Bach.

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