lunedì 13 maggio 2013

Stelutis Alpinis

Succede. Anche quando pensi di non essere pronta. "Da' retta, Querida: quando si dice 'forse', si è già innamorati": prima di ripartire la mia Sorella nell'arte mi lascia con un bacio in fronte e la promessa di prendermi cura di me, di mangiare, di ridere tanto, di andarlo a trovare presto, di studiare le declinazioni dei verbi e di fare "chaim", di fare "vita".

Accendo il pc, mi telefona la mia amica. Ti guardo mentre cammini, di spalle, col tuo cappellino rosso e gli scarponi: c'è la neve intorno e un panorama mozzafiato di quelli che ti toglievano il respiro, davanti. Momenti mi squarci il cuore, altri mi scappa da ridere, come quando ripenso ai tuoi caffettacci tremendi e agli accessi di testardaggine. Chissà se avresti voluto che ti portassero via, da dove ti ha inghiottito. Non sono venuta a salutarti, non ho voluto vederti chiuso in una bara. Ne parlo con lei, ci sentiamo una cosa sola.

"Se un mattino tu verrai fino in cima alle montagne troverai una stella alpina che è fiorita sul mio sangue. Per segnarla c'è una croce, chi l'ha messa non lo so. Ma è lassù che dormo in pace e per sempre dormirò. Ma è lassù che dormo in pace e per sempre dormirò.
Tu raccogli quella stella che sa tutto del tuo amore, sarai l'unica a vederla e a nasconderla sul cuore. Quando a sera sarai sola non piangere perché nel ricordo vedrai ancora tu e la stella insieme a me. Tu e la stella insieme a me".

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