mercoledì 16 luglio 2008

Ho perso le parole

Premessa: sono una pasoliniana. E con questo intendo anche dire che continuo a emozionarmi ogni qual volta mi capita di leggere il Pci ai giovani!. Ma la sentenza che ha messo la parola fine alle violenze consumatesi alla caserma di Bolzaneto, durante il G8 del 2001 a Genova, mi ha lasciato più che perplessa. Amareggiata. E' stata un'occasione persa. E il perchè lo spiega magistralmente Michele Serra nella sua Amaca di stamattina:
"La blanda sentenza sul macello di Bolzaneto dovrebbe dispiacere prima di tutto alle forze dell'ordine e ai servitori dello Stato. E' per loro tutela e per loro dignità che bisognava dare a quegli eventi, e a quei reati, tutto il peso che ebbero, piuttosto che defalcarli a una specie di "incidente sul lavoro" come le pene lievi, e le tante assoluzioni, lasciano intendere.
Ora le vecchie diffidenze, le decrepite ruggini "politiche" tra polizia e manifestanti, tra Stato e cittadini, rischiano di tornare a galla. Perchè i poliziotti maldestri e violenti si sentiranno a posto con la loro coscienza, magari autorizzati a perseverare. E i manifestanti più faziosi e animosi sapranno che la legge è comunque contro di loro, vassalla del Potere e non già amministratrice dei diritti e dei doveri di tutti. Peccato davvero, perchè almeno su quella nottata di sangue e di pazzia si era creato quasi un "comune sentire". Ad eccezione dei fanatici del manganello e degli estremisti che amano lo scontro, molti italiani si erano fatti l'idea (giudiziosa prima ancora che giusta) che quanto accadde a Genova fu l'esatto contrario della tutela dell'ordine pubblico. Anche dalla parte dello Stato ci fu chi buttò benzina sul fuoco, chi sputò sulle ferite, chi aizzò all'odio. Questo parve - e pare - inaccettabile a ogni cittadino democratico. Che oggi legge della sentenza, e si sente ancora una volta tradito".

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