venerdì 18 luglio 2008

Niente di nuovo sul fronte orientale

Non avrei mai voluto vedere quelle bare, assistere impotente a quel mercanteggiare tra corpi vivi e corpi morti tra Israele e gli Hezbollah libanesi. Soffermarmi a pensare a quella semplice e crudele contrapposizione tra lutto e festa a cavallo di due Stati che continuano a non trovarsi. La festa al confine libanese, spari in aria e inni al cielo. Le lacrime alle porte di Israele, con le madri e le mogli che cercano abbracci in cui soffocare il pianto.
Una sensazione che lascia solo un senso i vuoto e di miseria, la voglia di pace che cede davanti alle armi ostinatamente spuntate.
"In questo giorno triste sono fiero di vivere in un mondo di valori dove ogni individuo conta, pesa, gode del pieno rispetto, anche se non è più in vita. In realtà proprio questo principio, che è visto dai nostri nemici come una debolezza, costituisce il nostro vero vantaggio, l'elemento che garantisce la nostra capacità di resistenza e lotta. Ma tutto ciò Hassan Nasrallah e quelli come lui non lo capiranno mai". - Amoz Oz

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