lunedì 20 dicembre 2010

Ci volevano sotto i ponti...

Comunque vadano le cose, qualcosa è cambiato. Non si vedeva una mobilitazione simile da almeno trent'anni. E stavolta non c'è da scegliere con chi stare, non c'entra la politica, non c'entrano gli apparati, di nessun genere. Non c'è la destra e la sinistra, non ci sono gli studenti e i professori, non c'è bianco o nero, non c'è niente. E' questo il punto: dopo non c'è niente.
E i gggiòvani stavolta l'hanno capito bene, hanno capito che finché i governi continuano a togliere risorse all'Istruzione non si va da nessuna parte, non c'è futuro, non c'è lavoro, non c'è progresso, non c'è domani, non c'è famiglia, non c'è Italia.
"Cota crociere: navighiamo verso l'ignoranza" hanno scritto in uno dei tanti striscioni i ragazzi a Torino. Fa bella mostra di sé all'ingresso dell'Edisu, l'Ente per il diritto allo studio - appunto -, adesso. Centro, ragazzi. L'ignoranza. C'è una cosa peggiore? "Meglio la peste che l'ignoranza", diceva mio nonno.
"Ci volevano sotto i ponti, ci avranno sui tetti": da stamattina quell'altro è sul tetto di Architettura, alla Sapienza. E' partito con l'idea di tirare fuori un articolo "embedded", poco fa mi diceva che c'è già materiale per un libro.
E' solo l'inizio, me lo ripeto, mi fa bene. Si parte con Roma. Poi un bel giro tra le C.A.S.E.. Poi sarà di nuovo 23: mancano due giorni e sono qua che mi danno per esorcizzarlo. Magari mi porto Andy: neve o non neve, "bomba o non bomba". Ah, l'onore - e l'onere - della sorellanza...

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