sabato 22 marzo 2008

Essere bambini a Gaza


La onlus Save the Children ha rivolto un appello alla comunità internazionale, a Israele e alle autorità palestinesi: nella Striscia l'anemia tra i bambini è aumentata del 40% in un anno, la diarrea del 20%. Soffrono anche di ansia e insonnia, di malattie croniche e malnutrizione.


Negli ultimi tempi le condizioni igieniche e sanitarie sono precipitate: scarsità di farmaci e di scorte di sangue negli ospedali, difficile accesso all'acqua, sistema fognario fatiscente che rischia di diffondere epidemie.


Lo staff di Save the Children, presente a Gaza da oltre 35 anni, denuncia anche problemi di accesso alla zona: il personale ha grosse difficoltà nel raggiungere donne e bambini e rispondere ai loro bisogni basilari. “Non possiamo supportare appieno i bambini con i nostri programmi di protezione, perché i nostri operatori non riescono più ad ottenere i permessi necessari per entrare nel territorio di Gaza da West Bank– sostiene David Bourns, Capo delle Operazioni di Save the Children nei territori palestinesi occupati –. Non abbiamo più carburante per le nostre macchine e quindi non possiamo spostarci, mentre la continua violenza induce i genitori a non permettere ai bambini di uscire dalle loro case. Le famiglie stanno soffrendo molto, la vita di migliaia di bambini è ancora a rischio”.


Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Save the Children Italia Tel. 06 48070071-23 press@savethechildren.it http://www.savethechildren.it/

3 commenti:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e