mercoledì 13 febbraio 2008

Io, figlio non voluto di un aborto maldestro

“In questa Italia con la testa rivolta all’indietro che fa fatica a guardare avanti, è tornato d’attualità il dibattito sull’aborto. Argomento nel quale credo sia necessario entrare in punta di piedi avendo profondo rispetto dei drammi di tutti i soggetti coinvolti: la donna ed il nascituro prima di tutto.
Io vorrei portare il punto di vista dei figli nati senza essere voluti: io sono uno di loro. Sono nato nella Sicilia povera degli anni ’50 e sono sopravvissuto ad un maldestro, rudimentale e pericoloso tentativo di aborto non riuscito. Ho amato lo stesso mia madre che è stata come me vittima di una situazione di grave arretratezza culturale, sociale ed economica. Voglio dire a Ferrara e Ruini che non è bello vivere sapendo di non essere stati voluti. E’ come partecipare a una cena di gala senza essere stati invitati.. E’ come se sulla carta d’identità uno portasse la scritta nato per caso.
Voglio invitare a tenere conto dei drammi di tutti i soggetti coinvolti: la donna ed il nascituro prima di tutti. Limitare l’autodeterminazione della donna vorrebbe dire ampliare la casistica dei drammi. Facciamo in modo che la vita sia un dono del quale possano lietamente godere i genitori ed i figli, altrimenti che vita è”.
Lettera Firmata - da "La Repubblica"

1 commento:

kitti ha detto...

anche io nata per caso... non mi sono mai sentita amata..in compenso mi sono sentita in colpa , ho sposato l'uomo sbagliato...non credevo di meritare il meglio..il tutto aggravato dall'invidia e gelosia di una sorella ....ma vi sembrerà strano ma io sono per il movimento per la vita , perchè questa vita difficile mi ha dato una cosa meravigliosa : mio figlio ...e poi i nati per caso hanno una grande forza interiore. Auguri a tutti