lunedì 11 febbraio 2008

Firenze: meglio il dito o la luna?


Firenze è la città che mi ha vista crescere e sarà questo a farmi sentire autorizzata a dire la mia sul progetto di una delle linee della nuova tramvia, quella che dovrebbe passare proprio sotto il Duomo.

Sul sito dedicato al progetto (http://www.tramvia.fi.it/), leggo tra i pro generali:

1 - Un sistema di trasporto rapido e regolare, come potrebbe essere anche per l'autobus, su corsie riservate, con priorità semaforica, in grado di offrire agli utenti certezze in materia di orari e frequenze”.
Uhm, ok.

2 - Il progetto di tramvia risponde alle accresciute esigenze di qualità della vita garantendo un inserimento più rispettoso del panorama urbano rispetto agli autobus e alle auto. Il tram infatti presenta un minor impatto dal punto di vista dell'inquinamento sia atmosferico che acustico”.
E siamo d’accordo. Ma che dire delle vibrazioni? Dei danni che le vibrazioni provocano ai monumenti? Dico, ma avete presente la piazza del Duomo? Bastano le nuove tecnologie ad arginare il pericolo? E poi, in caso di danni, che si fa? Si smonta tutto?

3 - Infine, quello che per un verso può essere considerato un limite, ovvero la presenza di un percorso vincolato rigidamente, offre l'occasione per riorganizzare gli spazi urbani in maniera più razionale e ordinata”.
Questo è il punto che mi lascia più perplessa. Sarà riferito alla tramvia in generale? No perché pensare all’applicazione del punto tre in pieno centro…Allargare Ponte Vecchio? Realizzare anche una linea 4, magari che sfrecci parallela al corridoio Vasariano? Asfaltare l’Arno (così si dipanerebbero anche le ansie dei catastrofisti che temono un nuovo ’66…)?

Fandonie a parte, quello che sembra è che l’amministrazione fiorentina per quanto riguarda il tram del Duomo e i timori dei cittadini sembra preferisca soffermarsi sul dito, invece di guardare la luna. Per due ragioni:

a. Firenze occupa, lo sappiamo tutti, i primi posti in cima alla top ten delle città più visitate in Italia. Prima di lei ci sono – sull’ordine posso anche sbagliare – solo Venezia e Roma. Quarta è Verona.
Ora, amici, a parte Venezia (per ovvi motivi) e Roma (che è un grande museo a cielo aperto, else si potrebbe circolare in auto solo sul raccordo, per farla semplice), spiegatemi perché a differenza dei centri storici di altre città di mirabile bellezza (Verona, Perugia, Genova, Bologna, per citarne alcune) quello di Firenze deve rimanere aperto al traffico? Poi ci si lamenta del fatto che a poco più di dieci anni dall’ultimo restauro la facciata di Santa Maria del Fiore è di nuovo annerita a causa dello smog.
b. Non si potrebbe iniziare potenziando gli orari degli autobus o istituendo nuove linee? Rispetto alla realizzazione dell'intera tramvia, costerebbe pochino. I filobus, poi, inquinano anche meno rispetto al trasporto pubblico tradizionale…

Domenica prossima, 17 febbraio, i fiorentini diranno la loro con un referendum consultivo. Staremo a vedere, “di doman non v’è certezza”.

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