domenica 16 gennaio 2011

Anche per oggi non si vola

Avrei dovuto fare, dire, partire in questo fine settimana. E invece a tirarmi un calcio sugli stinchi ci ha pensato una mezza influenza che mi ha dato il tormento per tre giorni. Ovviamente quando avevo già il piede sul treno. "Sono state giornate furibonde senza atti d'amore" - per dirla con qualcuno -, per giunta con Rob in trasferta a San Giorgio a Cremano per guardare dentro l'ennesima sparatoria in strada (quella balzata agli onori della cronaca perché a rimetterci la vita è stato anche il padre di una giornalista del Mattino, freddato solo perché testimone oculare, quindi scomodo per definizione), mia sorella a Berlino per raccogliere i suoi cocci e nemmeno la compagnia di Sansone, spedito a Monza, che almeno così poteva farsi portare al parco.

Fuori, il risultato del referendum allo stabilimento torinese della Fiat. Una tragedia umana e sociale. Se la competizione industriale e produttiva e il marketing del made in Italy devono ora competere con economie dove non esistono i diritti di chi quelle economie crea, né tutele sindacali è la fine, signori. I primi a farne le spese saranno gli operai. Poi toccherà anche noialtri, subalterni e mangiati vivi dalle tasse. Arriverà e presto. Allora ho acceso la radio e la voce di Claudione Agostoni dalle frequenze di Radio Popolare mi ha fatto venire le lacrime agli occhi.

E' morto Vincenzone, Vincenzone Paudice, non ce l'abbiamo più. Era lui negli anni Settanta a spiegare ai bambini nelle scuole milanesi cosa voleva dire fare l'operaio e lottare per i diritti. Lui che si era reinventato la vita, quando ne poteva più, da ristoratore ai Navigli. Presente Jovanotti? Dallo scimmiottare Gimme five è poi diventato adulto, anche grazie a Vincenzone. A Radio Pop lo chiamavano "la Wikipedia vivente del '68". Altra vita: ha preso su ed è andato in Africa, a portare sorrisi e crepes alla Nutella ai bambini degli slums di Nairobi. Su Facebook lo trovate ancora lì. Sarebbe bellissimo trasformare la sua bacheca in un tazebao, una sorta di Zonker's Zone, come quella di Enzone Baldoni, che ci tiene ancora tutti stretti a lui. "Quando qualcuno mi chiedeva cosa significa essere comunista a me veniva da rispondere: essere come Vincenzone", ha detto Agostoni. E' morto venerdì, poco prima di conoscere l'esito del referendum a Mirafiori.

2 commenti:

Francesco Conte ha detto...

meglio morire in piedi che vivere sdraiati
o no?

Cinzia Morgante ha detto...

Assolutamente d'accordo