sabato 8 gennaio 2011

Sì, lo voglio

Il giornale sotto gli occhi me lo mette Roberto, mentre sono in piena fase ripiglio post-bagordo. "Nooo Ro', non ficcarle in testa pure i drusi, adesso!", sbotta Andy. "Mi piace vederle gli occhietti lucidi", ribatte quell'altro. Non bacio nessuno, faccio una smorfia ma dico comunque 'buongiorno', agguanto il giornale col caffè, accarezzo Sansone sulla testa e scopro questa storia fantastica sul confine tra Siria e Israele.

La bionda Samar e il suo baffuto Nabih , drusi siriani, separati dal confine di guerra. In quella del '67 Israele ha conquistato i due terzi del Golan. Una parte delle alture fu riconquistata nel '73 da Damasco e da allora la Siria ne chiede l'intera restituzione. Per questo una forza di pace dell'Onu vigilia sulla striscia demilitarizzata di terra che corre lungo la linea del cessate il fuoco. Ed è proprio quella striscia che ha ostacolato l'unione tra Samar e Nabih (e da allora ostacola l'intero popolo druso: famiglie, amici e parenti divisi a forza, come nella Germania dell'Est).

Dal 2007 questi due disperati aspettavano il permesso di Israele perché la sposa passasse dal Golan siriano a quello amministrato da Tel Aviv. Permesso ogni volta negato. Lei s'era già agghindata a nozze il 28 dicembre. Il timbro però le era stato nuovamente negato. Poi mercoledì 5 gennaio lei si è accostata, in abito bianco, al filo spinato del versante siriano, col codazzo degli invitati e i viveri per il banchetto. E le sbarre si sono alzate.

Per anni si sono gridati il loro amore coi megafoni: uno di qua, l'altra di là (le linee telefoniche, essendo tecnicamente i due Paesi in guerra, sono interrotte). Ma il giorno del loro matrimonio la sposa non ha mai sorriso: ha dovuto lasciare la sua famiglia e il suo Paese. Alla fine della cerimonia ha raccolto il suo strascico e si è avviata sola, parenti alle spalle, lungo la linea di demarcazione. Samar ha 25 anni.

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